Il Perugia nella sua veste calcistica nasce nel lontano 1905, con Presidente Romeo Stuart e nei primi anni di vita partecipa a tornei minori, tornei universitari ed interregionali. Dopo il primo conflitto mondiale la compagine umbra modifica il suo nome in Società Sportiva Perugia, per poi cambiarlo di nuovo nel 1930 nell’originario nome di Associazione Calcistica Perugia. Le prime soddisfazioni a livello di risultati, arrivano nella stagione 1932-1933 quando il Perugia raggiunge per la prima volta nella sua storia la Serie B, dove vi rimane per due anni, retrocedendo in Prima Divisione nella stagione 1935-1936. Il ritorno nella serie cadetta avviene nella stagione 1945-1946, con allenatore Mario Malatesta ed il bomber Alberto Galassi. La permanenza nella serie cadetta avviene per altri due anni, per poi far ritorno in Serie C, dove la squadra umbra si stabilizza alternando positive e negative stagioni. La compagine umbra con presidente Lino Spagnoli ritorna in Serie B, dove vi resta ben 8 anni, fino a quando, con il nuovo Presidente Franco D’Ottoma, arriva la prima vera svolta della storia calcistica Perugina e cioè la promozione in Serie A. Squadra e staff tecnico vengono rifondati con allenatore Ilario Castagner e tanti giovani interessanti, tra i quali Renato Curi, Franco Vannini e Paolo Sollier.
I primi anni nella massima serie sono a dir poco sorprendenti, infatti nessuno avrebbe scommesso sulla squadra umbra, che anche in Serie A, riesce ad esprimere un gioco spumeggiante che gli vale tante vittorie prestigiose, tra le quali quelle contro il Torino e la Juventus. Ma ad interrompere temporaneamente la favola perugina concorre una vicenda sconvolgente, cioè la morte improvvisa per arresto cardiaco di Renato Curi, che nel corso del secondo tempo della partita contro la Juventus, del 30 Ottobre 1977, si accascia a terra e lascia estasiato tutto il mondo calcistico italiano. Di li a poco lo stadio di Perugia viene intitolato Renato Curi, in onore del giocatore prematuramente scomparso. Nella stagione 1978-1979 il Perugia si rende protagonista di un campionato eccellente, che culmina con il secondo posto finale alle spalle del Milan, ma la squadra umbra resta imbattuta per tutta la stagione, record per la prima volta raggiunto nella storia. Dopo questo campionato, che resta il più positivo disputato dalla compagine umbra nella sua storia, arriva anche la qualificazione in Coppa Uefa. Ma qualcosa in quel Perugia del miracoli sta cominciando a cambiare, infatti la società e coinvolta nello scandalo Totonero insieme ad alcuni dei suoi giocatori tra i quali il neo acquisto Paolo Rossi. Nel corso degli anni Ottanta avviene un lento declino del Perugia, che fa sprofondare la squadra umbra fino alla Serie C1. Nel 1986 inoltre, in seguito al coinvolgimento nello scandalo Totonero bis, la squadra umbra viene spedita dalla Caf in Serie C2.
Dopo tanti anni bui, in cui però si afferma un giovane calciatore destinato ad un ruolo di protagonista nel calcio italiano di fine millennio, Fabrizio Ravanelli, la società viene acquistata da Luciano Gaucci. Dopo i primi anni problematici in cui il neo presidente viene squalificato per aver regalato un cavallo ad un arbitro (vicenda alquanto esemplare), il Perugia alla fine del millennio si rende protagonista della seconda promozione in Serie A con allenatore Ilario Castagner, e tanti nuovi giocatori che saranno protagonisti nella massima serie con la maglia perugina. Nella massima serie stavolta il Perugia vi rimane per ben 6 anni, conquistando anche il traguardo della Coppa Uefa. In questi anni si fanno notare tanti giocatori del calibro di Materazz, Nakata, Di Loreto, e soprattutto Fabrizio Miccoli che nel suo unico anno in Umbria si laurea capocannoniere della Coppa Italia con il Perugia che però si ferma in semifinale. Sono questi gli anni che consacrano allenatore di massima Serie Serse Cosmi, che fa giocare la sua squadra in modo spumeggiante, ricordando a tratti il Perugia dei Miracoli di Castagner.
Nel 2004 però il Perugia retrocede nella serie cadetta dopo aver perso lo spareggio contro la Fiorentina e questo segna la fine dell’era Cosmi e dell’era Gaucci. Negli anni successivi la squadra umbra tenta di risalire in Serie A ma con scarsi risultati. Nel 2005, l’anno del centenario la squadra non riesce ad iscriversi al campionato di Serie B e viene rispedita in Serie C dalla Federazione per problemi economici. La seconda parte del primo decennio del secondo millennio è alquanto buia per la compagine umbra che cambia ben 5 presidenti e nel 2010 viene dichiarato il fallimento. Il Perugia torna a giocare in Serie D ed in due anni conquista la Prima Divisione, vincendo due campionati di fila, quello di Serie D e quello di Seconda Divisione. In questa stagione i risultati dicono che la compagine umbra può giocarsela per la promozione in Serie B. “Non c’è due senza tre” penseranno tutti i tifosi perugini.
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