STORIA NOCERINA: le origini del calcio a Nocera

Gli albori della nascita del calcio a Nocera, una storia lunga 100 anni
02.06.2011 19:00 di Massimiliano Bruno   vedi letture
Archivio storico NOCERINA di MASSIMILIANO BRUNO
Archivio storico NOCERINA di MASSIMILIANO BRUNO
© foto di TuttoNocerina.com

All’inizio del XX secolo la città Nocera Inferiore cominicia a vivere un momento di progressivo sviluppo economico e sociale.
Infatti, la città, già nota per gli istituti psichiatrici presenti (dovuti alla presenza di un luminare della materia, Marco Levi Bianchini), e per le caserme, (Nocera era un importante centro di smistamento militare, secondo in zona solo a Salerno ed Avellino), si sviluppa grazie alle industrie che fioriscono a cavallo del secolo; tra esse le Manifatture Cotoniere Meridionali, della famiglia Wenner, ed i molini e pastifici, (famosi quelli Gabola, Gambardella e Nobile).

Tutto ciò contribuì alla crescita ed al confronto sociale con tante persone, che per lavoro od obblighi militari, veniva a contatto con la realtà nocerina (a Nocera si arriveranno a contare prima della Seconda Guerra Mondiale cinque teatri). Lo sport, ed il calcio in particolare, impiegheranno un po’ più di tempo per entrare in zona, come in tutto il meridione; il fenomeno pallonaro, infatti, nasce in Gran Bretagna, che addirittura già dalla metà del secolo precedente vede la formazione di vere e proprie squadre di calcio.
Nella terra di Albione il nuovo fenomeno sportivo trova terreno fertilissimo per svilupparsi: i college ed una classe media molto attiva grazie alle industrie, attivano gran parte degli sport a noi familiari, in primis il calcio ed il rugby: due sport nati dalla stessa radice. Nel 1855 a Sheffield nasce il primo club calcistico del mondo; il 26 ottobre 1863 nasce la Football Association, primo nucleo organizzativo calcistico nel mondo. In Italia, grazie allo sviluppo commerciale inglese, il calcio sbarca a Genova alla fine dell’800, e scende giù in Campania fino a Napoli agli inizi del secolo. Ed a Nocera? Beh qui bisogna attendere qualche altro decennio, per vedere il pallone con intorno 22 protagonisti; infatti, pur se le statistiche e le cronache additano al 1 febbraio 1910 il giorno della nascita del calcio a Nocera, questa è una data che non ha in quel momento nulla a che fare con il calcio.

A Nocera si fa vivo in quegli anni il professore Carlo Cattapani (Foto), giramondo, filantropo, di famiglia militare di origini nocerine (la madre era una Malinconico); il professore (ma anche capitano di esercito, pittore, benefattore, quasi frate, ecc. ecc.), lascia il segno a Nocera, portando tra le gioventù borghesi dell’epoca, un’ipotesi di associazione culturale, dagli scopi benefici, che portasse a Nocera una ventata di nuovo attraverso il teatro, l’arte, ed anche lo sport. Insomma , nasce la ASSOCIAZIONE GIOVANILE NOCERINA, a cui Cattapani fornisce uno statuto (Foto 1, Foto 2), ed una organizzazione volta ad un immediato sviluppo futuro; molti i giovani delle famiglie “bene” di Nocera che accolgono l’invito: arrivano il giovanissimo Manlio Spera, il capostipite della infinita dinastia dei Sellitti, Gabriele, i Belsito, i fratelli Gabola ed Umberto Landolfi, della omonima tipografia che poi stamperà un anno dopo lo stesso statuto.

I primi anni del sodalizio, come già accennato, di calcio neanche l’ombra, solo gare podistiche, (si ricorda la coppa AGN con gare di atletica), rappresentazioni teatrali, e… aiuti umanitari, che fanno di Cattapani un eroe per gli aiuti che diede con i suoi ”boys” nella tragica alluvione di Cetara dell’ottobre 1910. Finalmente, dopo un avvicendamento ai vertici della AGN tra il giramondo Cattapani e Spera, il 1 novembre 1914 si comincia a mettere “il pallone a centrocampo” : l’incontro di calcio, il primo del quale se ne ha traccia storica, è tra i giovani dell’AGN ed il FBC di Pagani, manco a farlo apposta il primo derby della storia (anche se la Paganese non è ancora nata); si disputa al PIAZZA D’ARMI di Nocera, e non poteva essere altrimenti; Nocera, poteva vantare uno dei pochi campi di gioco regolamentari, grazie alla presenza delle caserme; come essa, solo Salerno, Avellino e Nola, si fregiavano del titolo di “Piazza d'armi”. Per la cronaca, vinsero i nocerini per un goal a zero, vittoria che si ripete dopo qualche settimana a Nola, in casa dei nolani (2-0 il risultato). Tra i giocatori che timbrano il cartellino della “prima volta” di Nocera nel pallone, ritroviamo un misto tra locali (la sfilza dei Sellitti tra tutti) e militari prestati alle caserme nocerine. A Nola, poi , va in scena la prima volta della casacca rossonera; e qui sotto con la leggenda: si dice che il colore delle maglie fosse “suggerito” da un militare del 30° fanteria di stanza a Nocera, tale Frigerio, ex giocatore milanista; cosa che in realtà sarebbe smentita dagli almanacchi, che parlano di Frigerio nel Milan, ma solamente nel 1918. Fino alla prima guerra mondiale, poi, una serie di amichevoli fanno da cornice ad un progressivo interesse per il football; si susseguono gli incontri con Pagani, Vomero, Savoia ed il Cava FBC.

Di campionati neanche a parlarne, solo una timida iniziativa nel 1915, attraverso un Campionato Calcistico Provinciale, organizzato nientemeno che da Donato Vestuti, pionere del calcio a Salerno, che invita le squadre di Nocera, Cava e Pagani: niente da fare, lo scoppio delle ostilità manda in frantumi l’esperimento, visto anche il considerevole numero di militari utilizzati nelle varie squadre.
Se ne riparlerà quando il mondo ricomincerà…..a vivere