Come sono buoni i bianchi...(di Marco Mattiello)
Anche la Nocerina ha il suo Coulibaly, però con la C e non con la K iniziale Si chiama Kassoum di nome, ha vent'anni, ivoriano di nazionalità, nero di pelle, cerca di sbarcare il lunario con il calcio dei dilettanti, l'anno scorso ad Eboli, quest'anno a Nocera, dove ha fin qui giocato poco, da centrocampista o laterale a seconda degli usi, per un problema alla tibia. Pure lui, vedendo ieri sera in tv Inter-Napoli, è rimasto male per lo spettacolo offerto da San Siro nei confronti del suo quasi omonimo, anzi cognonimo. Come sono buoni i bianchi: era il titolo di un film di Marco Ferreri buonanima. Loro, i neri o i negri fate voi, debbono sopportare questo "buonismo" giustificato dal calcio ma ingiustificato dalla civiltà: fischiamo perchè son forti, fischiamo il nemico calcistico non l'uomo. Anche noi qui abbiamo sopportato: ricordate l'anno scorso Gomis in Sicilia ? Anche noi qui abbiamo sbagliato: ricordate quest'anno il calciatore del Troina? Natale calcistico all'italiana, ricco di spettatori, esperimento riuscito. Ma a che prezzo? Un morto e tutto il resto a Milano, polemiche a Bergamo e a Roma, squadre di C giunte alla pantomima come Pro Piacenza e Matera. Inglesi non lo saremo mai. Cerchiamo almeno di essere italiani migliori. Restiamo umani oltre che innamorati di calcio.