CONTRATTOPOLI: verrà riaperta l'inchiesta su Cisco Roma - Catanzaro

20.10.2012 16:00 di  Giuseppe Nocerino   vedi letture
Fonte: catanzarosport24.it
CONTRATTOPOLI: verrà riaperta l'inchiesta su Cisco Roma - Catanzaro
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© foto di Luigi Putignano/TuttoLegaPro.com

E’ una vera e propria battaglia legale senza esclusione di colpi, quella che sta mettendo in campo l’Us Catanzaro 1929 nei confronti dei 13 ex calciatori giallorossi che vorrebbero riconosciuti i compensi relativi ai contratti “integrativi” stipulati con l’ormai fallita Football Club Catanzaro. Proprio due giorni fa la Guardia di Finanza ha sequestrato i soldi destinati ai calciatori Ciano, Corapi e Bruno. Soldi che il Presidente Cosentino è stato costretto a pagare in virtù di una decisione presa dal collegio arbitrale.

L’evoluzione - E' di ieri, invece, la notizia che il sostituto Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Domenico Guarascio sta valutando l’ipotesi di disporre accertamenti patrimoniali nei confronti di: Roberto Mancinelli, Ivano Ciano, Francesco Corapi, Antonio Montella, Alessandro Bruno, Davide Lodi, Manolo Mosciaro, Alessandro Vono, Stefano Di Cuonzo, Ciro De Franco, Roberto Di Maio, Giuseppe Benincasa, Gianni Di Meglio. I reati contestati ai 13 calciatori indagati sono tentata truffa e formazione di credito simulato. Veri e propri reati penali che, se accertati, potrebbero portare a condanne che variano dai 7 agli 8 anni di reclusione. Ed il Presidente Cosentino sta affilando le “armi”. Tant’è che oltre ad avvalersi delle competenze professionali dell’avvocato Sabrina Rondinelli, l’Us Catanzaro 1929 affiderà la parte penale della vicenda “contrattopoli” all’avvocato Irma Conti del Foro di Roma. Si lavorerà, quindi, su più fronti. Da quello "squisitamente" amministrativo a quello penale. E come il miglior “detective” che si rispetti, l’avvocato dell’Us Catanzaro, Sabrina Rondinelli “tornerà” sul luogo del “delitto” e punterà a far riaprire il caso "Flaminio".

Il giorno della vergogna - Era il 6 giugno 2010, una giornata pre - estiva, il sole splendeva su tutta Italia. Quel giorno da ogni parte dello stivale, sin dalle prime luci dell’alba, si misero in viaggio, direzione Roma, quasi 5.000 tifosi del Catanzaro per seguire la loro squadra del cuore. Teatro del “delitto” lo stadio “Flaminio”. Un luogo che rimarrà impresso a lungo nella mente della tifoseria delle aquile. Dai fasti dell’Olimpico, dove il Catanzaro in serie A rifilava sonore sconfitte alle squadre romane; come non ricordare, chiamate Roma 3-1 3-1, il ritornello che s’ispirava alla strabiliante vittoria del Catanzaro, ottenuta grazie ad una tripletta di Massimo Palanca, nel tempio del calcio capitolino, contro la Roma di Agostino Di Bartolomei. Alle nefaste “esibizioni” del Flaminio. Quella volta fu il Catanzaro di mister Auteri a subire l’onta della sconfitta. Quel giorno, non venne battuta solo una squadra di calcio, venne umiliata un’intera tifoseria. Una vera e propria disfatta che ai più sembrò una farsa: 4 a 0 per la Cisco di Max Caputo e tutti a casa. Una vera e propria ipoteca, messa in cassaforte dai capitolini, sul buon esito della doppia finale play off.

I protagonisti - Quel giorno in campo mister Auteri mandò molti di quei 13 indagati di oggi: Vono, Di Cuonzo, Di Maio, Bruno, Ciano, Gimmelli, Longoni, Corapi, Mosciaro, Montella, Benincasa. Ma di quella squadra facevano parte anche: Mancinelli, De Franco, Berger, Lodi, Di Meglio, Orosz e Capicotto. L’ex capitano Alessandro Bruno venne espulso a fine primo tempo per un fallo di reazione. Mentre Manolo Mosciaro si “divorava” un calcio di rigore che avrebbe potuto riaprire il match, al momento fermo sul 2 a 0 per i romani. L’incontro di ritorno al “Ceravolo” fu una mera “formalità” per la Cisco Roma, anche se il Catanzaro vinse 4 a 2. Al termine dell’incontro Francesco Corapi tentò di difendere la squadra dalle feroci critiche di una tifoseria tradita e delusa. A distanza di qualche anno ora sarà lui, assieme ai suoi compagni, a doversi difendere dalla possibile riapertura (era stata già avviata un’inchiesta a cui non ci fu seguito da parte della Federazione) di un’indagine su Cisco Roma – Catanzaro.  Potrebbe essere qui la chiave di volta del caso “Contrattopoli”.