APPALTI TRUCCATI: un quadro accusatorio pesante per Citarella

I provvedimenti scaturiscono da un indagine denominata “Due Torri” avviata nel mese di febbraio 2007 in direzione di un’organizzazione composta da imprenditori e da pubblici funzionari che ha posto in essere una serie innumerevole di delitti di turbata libertà degli incanti ai danni dell’Amministrazione Provinciale di Salerno. Il “cartello” d’imprese, attivo sin dall’anno 2002, era articolato su due livelli: il primo, sovraordinato, composto da pochi imprenditori “capicordata”, diretto dai cugini salernitani Gennaro e Giovanni Citarella, promotori dell’organizzazione e traitd’union con i soggetti istituzionali; il secondo, composto da un numerosissima schiera di imprese “satellite” facenti capo ai primi.
L’organizzazione si aggiudicava sistematicamente gli appalti indetti dall’amministrazione Provinciale di Salerno con il ricorso al sistema “delle cordate”, caratterizzato dalla partecipazione alle gare di un consistente numero di società compiacenti, le cui offerte, concordate a tavolino, determinavano la percentuale di ribasso “vincente”, che talvolta sfiorava anche il 40% della base d’asta, recuperata poi con l’impiego di materiali scadenti, che in sede di collaudo venivano ritenuti idonei dai tecnici compiacenti, ovvero attraverso la mancata realizzazione anche di intere porzioni di lavoro.
In particolare il sodalizio, avvalendosi della corruzione di numerosi tecnici dell’amministrazione Provinciale di Salerno, appartenenti all’Ufficio Gare o direttori dei lavori, aveva realizzato la sistematica turbativa di tutte le gare d’appalto bandite da quella Amministrazione, spartendosi “a tavolino” i lavori, mediante la commissione di una serie di illeciti funzionali a celarne l’illecita distribuzione. L’organizzazione si era evoluta nel tempo, passando dalle iniziali 64 società, che nell’anno 2005 avevano partecipato a 45 gare bandite dalla Provincia di Salerno (aggiudicandosene 35), alle 156 dell’anno successivo, fino a raggiungere, nel biennio 2007-2008, una stabile configurazione, caratterizzata dalla presenza di 7 capicordata, gli imprenditori arrestati Gennaro Citarella, Giovanni Citarella, Giuseppe Ruggiero, Luigi Di Sarli, Federico Spinelli; Giovanni Botta e Emanuele Zangari, e da oltre 250 società.
L’organizzazione si avvaleva della complicità di numerosi funzionari corrotti, tra cui Raffaele Orefice e Franco Pio De Luca, entrambi destinatari dell’ordinanza cautelare, nonché di un provvedimento di sequestro preventivo, ai fini della confisca di denaro e titoli di credito, per l’ammontare complessivo, anche “per equivalente”, di 120mila euro.
In tre informative-choc inviate dai carabinieri alla Procura ci sono tutti i segreti di oltre 170 gare d’appalto bandite dall’amministrazione provinciale di Salerno nel periodo 2001-2008. Segreti che provano il sistema di infiltrazione dell’organizzazione in oltre 130 lavori pubblici.
Una gigantesca inchiesta che ha riguardato 300 indagati, responsabili di 302 società, che a diverso titolo sono accusati di “Turbata libertà degli incanti”; “inadempimenti di contratti in pubbliche forniture”; “frode nelle pubbliche forniture”; “corruzione per un atto d’ufficio”; “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio”; “abuso d’ufficio”; “rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio”; “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”; “falsità in registri e notificazioni”; “falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un servizio pubblico”.