ALESSANDRO NIGRO: storia di un molosso vero

09.04.2012 17:00 di  Gerardo Boffardi   vedi letture
ALESSANDRO NIGRO: storia di un molosso vero
TMW/TuttoNocerina.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Era arrivato in quel di Nocera con il soprannome del "Pupillo" di Auteri, Alessando Nigro. Primo acquisto voluto proprio dal tecnico siciliano per la Nocerina che stava nascendo nell'estate del 2010, una squadra che andava allestita per vincere il campionato di Seconda Divisione. Poi il ripescaggio in Prima Divisione e gli arrivi di tanti altri difensori di qualità per la categoria come Pomante, Di Maio e De Franco, acquisti che non hanno destabilizzato la posizione di Nigro all'interno dello spogliatoio, sempre più uomo di fiducia del trainer Auteri e calciatore d'esperienza per i compagni più giovani. Titolare, a match in corso, in panchina o tribuna, Nigro ha sempre dimostrato tutta la sua professionalità. Molosso vero, in campo e fuori, lottatore puro non si risparmiava mai in allenamento. Sempre "cattivo" anche nelle partitelle in famiglia, con i compagni, concentrato al massimo e sempre grintoso. Ha incarnato lo spirito della Nocerina che ha cavalcato il campionato di Prima Divisione, fatta di calciatori dalle doti normali ma dall'abnegazione assoluta. Vogliosi di riscattarsi e di gettare il cuore oltre l'ostacolo andando a ricercare il 110% dalle proprie possibilità.

Quel campionato di Prima Divisione, Nigro l'ha vinto da protagonista tanto da meritarsi la permanenza nella rosa di Serie B. Categoria mai nemmeno lontanamente sussurrata dal calciatore di Eboli e poi finalmente vissuta: 14 presenze, di cui nove da titolare, e 822 minuti portando indosso la maglia rossonera anche in cadetteria e mostrando sempre la stessa umiltà. Largo a destra o sinistra, centrale in difesa o a centrocampo, Nigro non s'è mai tirato indietro quando Auteri l'ha chiamato in causa. Poi il mercato di Gennaio ha costretto il tecnico siciliano alla dura scelta di lasciarlo fuori dalla lista degli "over", due mesi vissuti da separato in casa ed infine la separazione consensuale. Avvenuta in un attimo senza strascichi o litigi, troppa la devozione verso quella maglia per rovinare il ricordo di due anni fantastici. A dimostrazione dell'amore viscerale che lega il calciatore alla piazza Nigro era presente Venerdì sera al "San Francesco", a rescissione avvenuta, solo per tifare Nocerina.