IL GIORNO DELLA B- Gaetano Manzi a TN: "Contro il Catania i tifosi vennero a supportarci alle 4 del mattino. Orsini? Era il massimo".

18.06.2015 13:00 di  Giuseppe Di Lauro   vedi letture
foto di Ciro Paolillo
foto di Ciro Paolillo

Per festeggiare il 37' anniversario della seconda promozione in B della Nocerina, abbiamo contattato in esclusiva l'ex difensore molosso Gaetano Manzi che giocò 20 minuti quello spareggio a Catanzaro contro il Catania.

Dopo aver appeso gli scarpini dal chiodo è rimasto nel mondo del pallone?
“Gestisco un centro scommesse in piazza Diaz a Nocera Inferiore ed alleno anche in una scuola calcio”.

Ritorniamo invece indietro di 37 anni. Nessun tifoso e nessun addetto ai lavori avrebbe mai pensato che a fine stagione la vostra squadra sarebbe salita in Serie B.
“Fu un anno dove la soddisfazione fu maggiore perché non eravamo partiti con i favori dei pronostici e dovevamo solo salvarci visto che venivamo da un annata molto sfortunata dove ci salvammo all’ultima giornata al San Francesco 2-0 contro il Barletta. L’anno dopo fu ricostruita una squadra nuova con un giovane tecnico Giorgi e con diversi calciatori sempre giovani come Garlini, Pelosin, il sottoscritto e Giovanetti  che si andavano ad unire con atleti di esperienza come per esempio Bozzi, Grava, Calcagni, Spada e molti altri. Durante il corso della stagione poi salirono alla ribalta diversi ragazzi del settore giovanile come Esposito, Barrella e Labrocca. Piano piano ci accorgemmo che potevamo dire la nostra visto che i risultati arrivavano”.

Qual è la gara dove avete avuto la consapevolezza di poter fare un campionato da vertice?
“Noi abbiamo incominciato subito bene il campionato, verso gennaio-febbraio vedendo che eravamo primi in classifica abbiamo avuto molta consapevolezza delle nostre forze. Eravamo supportati tra l’altro da un pubblico che difficilmente lo trovi in altre piazze. La gente in strada ricordo che ci chiedevano di vincere il campionato e di fare le cose fatte per bene. Il pubblico c’è stato molto vicino e abbiamo avuto la forza di dire la nostra fino all’ultimo e ci siamo giocati questo spareggio con il Catania”.

Che ricordi ha di quello spareggio a Catanzaro?
“Abbiamo vissuto quel giorno con molta tranquillità perché sapevamo che avevamo la possibilità di farcela anche se il Catania aveva diversi calciatori di categoria superiore. Un aneddoto particolare è che Spada non aveva mai realizzato un gol in campionato a differenza nostra e prima di partire disse che avrebbe segnato lui il gol promozione (sorride n.d.r). All’inizio perdevamo 1-0 poi Bozzi siglò la rete del pareggio ed incredibilmente arrivò proprio il gol partita di Spada. Quella gara lì giocai solo 20 minuti perché sul 2-1 Giorgi decise di cambiare e di mettere un difensore in più per proteggere il risultato”.

Come preparaste la gara?
“La gara fu preparata con molto entusiasmo fin da quando il mister ci chiamò in sala tecnica per spiegare come giocare. Ognuno di noi aveva una carica dentro come non mai e non abbiamo avuto mai paura perché avevamo la consapevolezza di essere una squadra forte. Ricordo tra l’altro che alle quattro del mattino fuori dall’albergo arrivarono molti tifosi molossi a caricarci e il tecnico Giorgi naturalmente chiese ai supporters di fare silenzio perché dovevamo riposare (sorride n.d.r). Però il popolo molosso è fatto così non è riuscito ad aspettare il giorno dopo per venirci a tifare, sono stati molto calorosi”.

Che festa fu al ritorno?
“Ricordo che al nostro ritorno avevano addobbato già piazza Diaz quella difronte al comune con un grande palco. La piazza era stracolma e la squadra sfilò su questo palco. Di ogni calciatore c’era una foto sulla cornice del comune in alto. Io ancora oggi ho questa foto e ogni qualvolta la vedo ricordo di quella fantastica festa promozione”.

Parlando della stagione 1977-78 non si può non pensare al presidente Orsini. Che persona era?
“Con noi calciatori era il massimo. Per noi che eravamo giovani ci dava tanti consigli. Per noi era come un padre ed è sempre stato disponibile. Se avevamo qualche problema lui e il suo staff ci davano sempre una mano. Il presidente non ci ha mai fatto mancare niente e lo ricordo con molto affetto. Una volta venne in ritiro a salutarci e non potrò mai dimenticare quando si mise a battere i calci di rigore con noi. Era molto passionale ed è stato un grande uomo di calcio”.

Si sta ancora sentendo con i suoi ex compagni a Nocera?
“Certo con Caruso e con Bozzi spesso ci  sentiamo spesso su facebook che ci da la possibilità di restare in contatto. Anche con il figlio di Orsini mi sento spesso, così come con Calcagni e con Grava. Io sono nato calcisticamente a ocera e ricordo che quando venivano calciatori da lontano ero sempre io che mi occupavo di trovargli una casa perché ero del posto. Ultimamente mi sono sentito anche con diversi calciatori rossoneri  che però non hanno fatto parte della squadra del 1977-78”.

Mancano oramai pochi giorni per cercare di acquistare un titolo  per far ripartire il calcio a Nocera. Vuole fare un appello finale?
“La Nocerina deve ricominciare assolutamente a sognare dopo questo periodo triste. Quello che conta è la maglia, io personalmente ci tenevo tantissimo. Gli imprenditori nocerini devono pensare di riportare la maglia rossonera a certi livelli. La Nocerina la conoscono tutti in Italia e gli addetti ai lavori sanno che è una piazza calda ed importante. Ho vissuto sette anni a Nocera, ho passato un momento fantastico e spero che possano ritornare presto nel calcio professionistico”.