SANT'AGNELLO: la storia di Salvatore e Giuseppe Sibilli...

04.10.2014 13:00 di  LUCA Esposito  Twitter:    vedi letture
Fonte: Ufficio stampa
SANT'AGNELLO: la storia di Salvatore e Giuseppe Sibilli...

La storia del calcio è piena figli d’arte che scendono in campo con la speranza di emulare le gesta del padre sul rettangolo di gioco. Una scena come questa nella foto allegata, però, finora si era vista soltanto su altri campi di calcio e non in Campania: padre e figlio che giocano fianco a fianco nella stessa squadra. E’ la bellissima storia dei Sibilli, il giovane Giuseppe che corre ad abbracciare il padre Salvatore, da quest’anno insieme e subito protagonisti del nuovo corso del Sant’Agnello Calcio.

L’esordio domenica scorsa nel campionato di Eccellenza nella vittoriosa trasferta di Massa Lubrense, bissato mercoledì nel match di Coppa Italia contro il Gragnano giocato al campo Italia di Sorrento, quando il primo a congratularsi con Sasà Sibilli – autore del gol del pareggio - è stato proprio Giuseppe che per la prima volta nella sua vita ha potuto esultare direttamente col papà dopo un suo gol. Finora l’aveva fatto dalle tribune, in giro per i campi della Campania e non solo, dove Sasà ha sempre lasciato un bel ricordo con il contributo della sua immensa tecnica regalando giocate che rimarranno ben impresse nella memoria delle diverse tifoserie. Giusto per ricordare alcune delle sue gesta calcistiche. salvatore Sibilli meglio conosciuto come Sasà nei 20 anni di campionati giocati tra i professionisti e i dilettanti ha segnato ben 110 gol prima di Sant'Agnello ottenendo tre promozioni storiche dalla D alla C1 con Juve Stabia e dalla C2 alla C1 col Sorrento. A castellammare tutti ricordano un famosco striscione portato in Curva Sud dai Tifosi su vi era scritto "Sasà è meglio di Kakà", giusto per ricordare l'affetto e la stima che hanno sempre avuto i tifosi stabiesi nei suoi confronti.

Certamente un’eredità pesante per Giuseppe, classe ’96, appena lanciatosi nel calcio “dei grandi” con la speranza di ricalcare le stesse orme paterne. La passione per questo sport è la stessa, come le caratteristiche in campo, i segreti del mestieri li ha già rubati quasi tutti ed in più, rispetto al genitore può vantare non solo la capigliatura ma anche una struttura fisica considerevole, sicuramente utile nel calcio moderno. Come al solito sarà il campo ad emettere l’ultimo giudizio. E chissà se domenica allo stadio "Italia" di Sorrento, in campionato contro il Campagna, si capovolgerà la scena, con il padre a correre ad abbracciare il figlio…