STANISLAO BOZZI A TN: "Auteri il vero artefice della promozione in B"

17.05.2011 22:00 di  Gerardo Boffardi   vedi letture
STANISLAO BOZZI A TN: "Auteri il vero artefice della promozione in B"
TMW/TuttoNocerina.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Non era un attaccante qualunque Stanislao Bozzi, anzi era di quelli che difficilmente segnano gol banali ma che ricercano sempre la giocata difficile, la prodezza che da sola vale il prezzo del biglietto. E così anche quel numero nove rossonero amava ricercare la via più difficile per mettere la palla in rete e la maggioranza delle volte ci riusciva regalando alla storia capolavori su un prato verde. Indimenticabile un gol con la casacca del Foggia nel campionato di B 1980/81, contro la Sampdoria che divenne sigla di apertura della Domenica sportiva. Insomma uno di quei giocatori che ti fanno ringraziare Dio per aver avuto la fortuna di averlo visto giocare e apprezzare le sue giocate. Una lunghissima carriera quella di Bozzi, partendo dall'esordio in Serie A nel lontano 1970 con la maglia del Torino. Poi un lungo pellegrinaggio sportivo che l'ha portato a vestire le maglie di Siracusa, Padova, Benevento, Trapani e Nocerina. A Nocera arrivò nel 1976, entrando nel cuore dei tifosi a suon di reti. Alla seconda stagione con la Nocerina ecco la promozone in Serie B. Nell'anno della storia 1977-78, con Bruno Giorgi in panchina, Bozzi realizzò ben 23 reti; laureandosi capocannoniere del Girone C (chiamata allora Terza Serie) e andando a segno anche nello spareggio promozione contro il Catania. Di quella squadra Bozzi era leader e uomo simbolo riconosciuto da tutti e tra lui e la tifoseria scoppiò un amore che continua tutt'ora. "Per me è bellissimo sapere che nonostante tutto questo tempo sono ancora un idolo per i tifosi rossoneri". Non aveva il fisico dell'ariete ma nonostante questo era un ottimo colpitore di testa. L'arte del gol non te la può insegnare nessuno e lui aveva una dote innata di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. L'unica amarezza è stata quella di doversi lasciare dopo la retrocessione dalla Serie B ma per tutti i tifosi rossoneri Bozzi è ancora oggi sinonimo di reti e spettacolo. La redazione di Tuttonocerina.com l'ha intervistato in esclusiva.

Partiamo dalla storica stagione 1977-78. Lei cosa ricorda di quella cavalcata verso la Serie B?

"Ricordo tutto perfettamente. La gioia, la sorpresa per una vittoria inaspettata, tutto quello che si può provare per un traguardo così importante".

Lei si laureò quell'anno capocannoniere del Girone C con ventitrè reti, tra cui quella nello spareggio con il Catania. Saprebbe descriverci le emozioni di quella gara?

"Emozioni difficili da dimenticare, vissuta dall'inizio alla fine. Non eravamo i favoriti e questo ci ha dato anche una mano dal punto di vista psicologico. Ricordo il secondo tempo dove fu palese che avremmo vinto la partita".

Foggia, Padova, Siracusa, Benevento e Nocera: tutte piazze in cui lei ha lasciato il segno a suon di reti. Qual è il segreto per fare gol?

"Non ci sono segreti particolari, un attaccante vive per il gol. Ci sono annate particolari cui tutto ti gira per il verso giusto, per fare gol ci vuole sempre un pizzico di fortuna e trovarsi nel posto giusto al momento giusto".

E' stato anche definito "l'uomo dai gol impossibili"...

"Si è stata sempre una mia prerogativa quella di ricercare gol in acrobazia, soprattutto rovesciate. La mia agilità mi ha aiutato molto, credevo nel riuscirci e quello che ha distinto la mia carriera è stato quello di trovare queste reti ad alto coefficiente di difficoltà".

Se Maradona è stato l'oro di Napoli, possiamo dire che Bozzi è stato quello di Nocera?

(ride ndr) "Nelle giuste proporzioni credo che il rapporto che si è creato tra me e il popolo di Nocera sia simile a quello tra Maradona e i napoletani".

Trent'anni ed è ancora un idolo dei tifosi...

"Sono orgoglioso di essere così ricordato e nello stesso tempo il legame che mi lega a Nocera è ancora fortissimo. I miei più bei ricordi di calciatore sono legati alla Nocerina".

Lei a Nocera ha avuto anche la nomea dello "sciupafemmine". E' vero?

"No questo non lo diciamo (ride ndr). Nella normalità niente di più".

Ritornando seri. Che campionato fu quello in Serie B, quali furono gli errori che costarono la retrocessione?

"Fu un campionato sfortunato, qualche errore nell'allestimento della squadra. Secondo me se si lasciava l'intelaiatura della squadra che aveva vinto il campionato ci saremmo salvati. Arrivarono diverse persone che non hanno reso per come dovevano, inutile fare nomi, e alla fine quei pochi a salvarsi furono quelli della vecchia guardia".

Lei quindi crede che per fare bene la Nocerina debba puntare su pochi innesti?

"Io sono convinto, per come Auteri fa giocare la squadra penso che in B possa fare ancora meglio. Come il Varese e il Novara con pochi ritocchi si può fare bene".

In quali reparti avrebbe maggiormente bisogno di rinforzarsi?

"Un giocatore per reparto. Serve potenziare l'organico perchè il campionato di B è tra i più stressanti".

Quali sono le analogie e le diffirenze tra la "sua" Nocerina e quella di quest'anno?

"Oggi si gioca un calcio diverso, io credo che quella di oggi è una squadra più offensiva mentre la nostra era basata sulla gran difesa. L'analogia più evidente è la forza del gruppo".

Quale giocatore rossonero di quest'anno le assomiglia di più?

"A me ha entusiasmato il collettivo ed è tutto merito di Auteri. E' lui il vero artefice di questa promozione".

Esistono punti in comune tra l'attuale numero uno rossonero Citarella e l'indimenticato Orsini?

"Lo racchiudo in una sola parola: l'entusiasmo. Perchè l'entusiasmo che ho visto in Citarella è uguale a quello che aveva Orsini".

A Nocera è esplosa la festa, cosa ricorda dei festeggiamenti dopo lo spareggio con il Catania?

"Tutto. I tifosi che ci aspettarono fino a tarda notta che tornavamo da Catanzaro e la festa in piazza che durò fino alle quattro del mattino. Una bagno di gioia ed una, una grandissima soddisfazione ed una notte che ricorderò per sempre in maniera particolare".