LE COLONNE: Paolo Bocchinu

01.02.2015 04:40 di Marco Mattiello   vedi letture
Fonte: Luca Esposito
LE COLONNE: Paolo Bocchinu

Due stagioni, entrambe concluse con risultati agli antipodi. Si può sintetizzare così la parentesi trascorsa dal genovese Paolo Bocchinu alla Nocerina. Mezzala con spiccate attitudini offensive, si fece valere con prestazioni e soprattutto gol, oltre una decina in due campionati di C1, ma anche un gol in Coppa agli odiati rivali della Cavese. Al suo primo campionato, quello dell'81-82, il calciatore contribuì al terzo posto dei molossi, anche se alla penultima giornata furono scavalcati al secondo posto dal Campobasso che fu promosso a spese proprio della Nocerina. Nel torneo successivo i rossoneri conclusero in fondo alla classifica. Tuttavia Bocchinu mantiene solo i ricordi più positivi di quell’esperienza. Tuttonocerina.com lo ha ricontattato dopo lungo tempo: oggi si è un po’ allontanato dal mondo del calcio."Il ricordo di Nocera è bellissimo per quanto riguarda il primo anno, il 1981-82, anche se ci hanno letteralmente ‘rubato’ il campionato – commenta Bocchinu – Arrivammo secondi e poi fu data partita vinta al Campobasso dopo Casarano. Noi vincevamo 2-0 contro il Campania, e ci siamo fermati perché l’arbitro Ongaro di Rovigo (me lo ricordo ancora) aveva detto che non ci dovevamo preoccupare perché la partita l’avremmo vinta a tavolino. Invece poi si sa benissimo come andò a finire.Nel primo anno i ricordi sono stati tutti bellissimi, dai tifosi in prima battuta. Il Meridione è molto diverso dal Nord: al Nord si partecipa forse poco, invece al Sud se vai bene sei acclamato come un re. Nel primo anno ho fatto abbastanza bene, eravamo quasi in B, invece l’anno dopo non si poteva neanche, tra virgolette, uscire di casa, perché ci sono stati tanti problemi. Comunque Nocera mi è rimasta nel cuore per il primo anno: ricordo che a Nocera c’era un gruppo favoloso, un allenatore bravo, e dirigenti capaci. Mi dispiace che sia mancato, e che io non sia potuto nemmeno venire al funerale, Giacomo De Caprio, che era un grande conoscitore di calcio”. La seconda stagione andò in maniera diametralmente opposta...“Fu smembrata un po’ la squadra, non furono fatti degli acquisti come si deve, e retrocedemmo. Rimasi io anche se sapevo che sarei potuto andare a Foggia con Leonardi: sembrava fatta, perché il mister mi aveva fatto sapere che sarei andato in B insieme a Barrella e a Sassarini. Andare in B a 23-24 anni sarebbe stato il top, anche se mi dispiaceva non esserci arrivato con la Nocerina. Comunque la Sampdoria si mise di mezzo e cedette al Foggia un altro giocatore nel mio ruolo, e allora io sono rimasto a Nocera. Ben contento, ma speravo che facessero un altro tipo di squadra”. A quei tempi i derby si giocavano..." Erano molto infuocati. A Salerno noi eravamo secondi, loro quarti, e dovevano vincere a tutti i costi. C’erano quindicimila persone, cinquemila di Nocera, venne giù sul campo di tutto, fu una tragedia perché mi sembra che addirittura un ragazzo nostro di Nocera si ritrovò con un polpaccio spaccato. E poi il lunedì mattina successe che Mattolini della Salernitana, che abitava di fianco a me, si ritrovò con l’auto pitturata di rosso e nero"..