LE COLONNE: Lamberto Leonardi

01.02.2015 12:13 di Marco Mattiello   vedi letture
LE COLONNE: Lamberto Leonardi

Classe 1939 ma ancora tanto interesse per il calcio. Lamberto " Bebo " Leonardi è stato due volte importante come allenatore rossonero. Comincia a raccondare la prima volta: " Era il 1981, da calciatore avevo calcato i campi di A ad un certo livello. Ma da allenatore mi ero formato in Campania tra Ischia, Benevento, Paganese e Salernitana. Mi chiamò Orsini e con De Caprio mettemmo assieme un mix di esperienza e gioventù. Meritavamo la B, ci fu tolta a tavolino, quella maledetta partita a Ponticelli mise fine al sogno. Lo spareggio col Campobasso non si giocò mai, restammo qualche settimana ad allenarci attendendo una sentenza d'appello favorevole. Ricordo che dopo il primo pronunciamento, Nocera fu bloccata dall'ira giustificata dei tifosi. Fu un'annata segnata anche da quel che accadde dopo Livorno, mi riferisco a quei poveri tifosi che morirono nel viaggio di ritorno ". L'anno dopo tornò per qualche mese da consulente esterno, dopo l'esonero a Foggia, ma il vero Leonardi 2 fu in D nel 1993: " Secondo posto dietro il Benevento e poi ripescaggio nel professionismo. Presi in corsa una squadra non allestita con ambizioni. Con Simonetti arrivarono Pallanch e Tolu assieme ad un ragazzino promettente come Siviglia. La sistemanno ed il resto lo fece il pubblico ". La dote migliore di Leonardi mister ? " Da calciatore ho avuto la fortuna di far parte di spogliatoi importanti, Roma e Juve su tutti. Ho imparato a gestirli, con la risata al momento giusto, assieme a qualche battuta, tipo presidente hai portato i soldi. Credo di aver trasmesso qualcosa a tutti, anche al grande Zola che ho svezzato alla Torres, oppure al povero Di Bartolomei che rimisi in campo a Salerno. I nocerini mi vogliono ancora bene ? Tutto ricambiato, Nocera non si dimentica, auguri e campionati maschi".