LAZIC: "Orgogliosi di giocare a Nocera"

21.10.2016 13:30 di Marco Esposito Twitter:    vedi letture
LAZIC: "Orgogliosi di giocare a Nocera"

L’ottava giornata di campionato di Serie D vede la Nocerina impegnata sul prato casalingo del San Francesco contro il Francavilla. Per la consueta rubrica “Permette, mister?” abbiamo voluto fare una chiacchierata con Ranko Lazic, mister della compagine avversaria.

 

Tanta gavetta, più volte ha dichiarato di “essersi fatto da solo”. Un uomo appassionato di calcio al punto tale da rimboccarsi le maniche e svolgere per un certo periodo di tempo sia il ruolo di calciatore che di allenatore

“Molto difficile, è complicato conciliare le due cose. L’ho fatto all’inizio, quando ancora giocavo. Ho vinto un campionato così, ma era Eccellenza. Diciamo che le responsabilità sono tante e alla fine non fai bene il tuo lavoro, ma quando sono categorie minori e hai giocatori intelligenti che ti capiscono lo puoi fare. Senza i calciatori che ti stanno vicino in quel momento, che capiscono che tu sei uno di loro ma anche diverso da loro non riesci. Da un lato ero contento perché facevo l’allenatore, dall’altro triste perché non ero più un giocatore in toto. Non è stato facile ma alla fine mi è andata bene, dai”

 

“Chi non si aggiorna è morto”. Per lei è fondamentale aggiornarsi

“Il calcio è in continua evoluzione nella preparazione atletica, nella tattica e in tante altre cose. Chi non si aggiorna, nel nostro mestiere, viene fatto fuori da altri che gli fregano il posto. E’ chiaro che bisogna essere sempre aggiornati, perché il calcio cambia, sta cambiando in tutto: ogni tre o quattro anni vediamo cose nuove, c’è tanta velocità e maggiore preparazione. Anche gli allenatori sono diventati più esperti”

 

Nei campionati maggiori tifa per qualche squadra o stima qualche allenatore in particolare?

“Tifo molto Napoli perché è allenato da un grande tecnico come Sarri: purtroppo la squadra partenopea sta vivendo un momento particolare, ma resta un ottimo mister. A me piacciono gli innovatori come lui, come Giampaolo, allenatori che portano qualcosa di nuovo nel calcio italiano. Gli innovatori che danno qualcosa di nuovo a questo sport e osano con il loro coraggio”

 

Come impiega il suo tempo libero quando è lontano dal campo?

“In verità non stacco mai. Lavoro sempre, pure quando sono in pausa. In estate mi piace giocare con gli amici a calcio a 5, Over 40, ma appena finisce la partita sono già al telefono pensando all’organizzazione per l’anno successivo. Voglio andare qualche volta in ferie, ma non ci vado da dieci anni. Pure la mia famiglia la vedo poco, perché loro sono a Potenza ed io lavoro fuori. Diciamo che mi dedico tutto al calcio”

 

Undici campionati in Serie D, conosce la categoria come pochi. Che idea si è fatto del girone attuale? Si possono già individuare squadre favorite per la promozione?

“Non ho mai visto un campionato così equilibrato: la nostra partenza è stata deludente, come quella della Nocerina che adesso si è ripresa; il Gravina sta andando alla grande come gioco e punti, sta rispettando i programmi della società; il Bisceglie è una squadra costruita per vincere, e pure loro hanno avuto qualche problemino; il Potenza non è una sorpresa, perché non ha una rosa ampia ma dispone di quattordici calciatori importantissimi per la categoria. Al momento quelli delusi siamo noi, ma voglio aspettare almeno una decina di giornate prima di valutare il tutto”

 

Undici campionati con la stessa squadra è tantissimo. Come si fa a non farsi prendere dalla voglia di cambiare, di cercare nuove ambizioni? Come si fa ad essere sempre alimentati dall’entusiasmo iniziale e ad avere un rapporto così duraturo con la società?

“Il merito è della società stessa, perché se ero da un’altra parte, con i risultati attuali mi facevano fuori. Sono loro la mia forza: nei momenti difficili mi difendono sempre. Sono loro gli artefici di tutto, mi stanno vicino e mi danno una mano a risolvere il problema: da un’altra parte, con sette punti in sette partite mi avrebbero sostituito. C’è da dire che tante volte si è partiti male e poi abbiamo fatto un bel campionato. Il morale non è dei migliori, occorrono fatti, bisogna lavorare”

 

Un inizio stagione poco fortunato per il Francavilla. La sconfitta contro l’Herculaneum da cosa è derivata? Cosa non ha funzionato?

“All’inizio si pensava di fare calcio spettacolo come lo scorso anno, ma questo fa parte del passato e il passato è passato. Ogni stagione è diversa, ogni giocatore è differente. Tutto cambia. Contro l’Ercolano abbiamo provato in tutti i modi a raddrizzarla ma non è andata”

 

Il prossimo appuntamento è contro la Nocerina, compagine tosta. La gara sarà difficile e impegnativa

“Noi siamo un paese piccolo, ma una società che milita in questa categoria da anni. Non abbiamo paura di nessuno e dobbiamo dimostrare la nostra voglia di fare calcio e proporlo. Si va a Nocera, dove noi rispettiamo la Nocerina per il suo passato, ne rispettiamo il pubblico e il tecnico, uno dei migliori in categoria, un allenatore che stimo molto. Maiuri ha una squadra di nomi importanti, che se cominciano a giocare come vuole lui, vinceranno il campionato. Io spero che aspettino un altro po’, almeno fanno salire un po’ pure me (ride, ndr). Noi verremo senza paura, anche perché un nostro giocatore dovrebbe cambiare mestiere e soprattutto maglia se avesse paura dei rossoneri: si dovrebbe essere solo orgogliosi di giocare su un campo importante come quello di Nocera. Il nostro gruppo deve dare dimostrazione a me, alla società e anche al pubblico molosso che è molto competente di calcio”

 

Vuole mandare un messaggio ai suoi tifosi e a quelli molossi?

“Sono arrabbiati, purtroppo. I nostri tifosi non sono contenti, ma se ci conoscono sanno che reagiremo sicuramente e che ci teniamo a questi colori. A quelli della Nocerina auguro di vincere il campionato ma di perdere contro di me (ride, ndr)”.

 

Maria Grazia De Chiara