GRAVINA - DE LUCA: "Nocerina grande squadra, ma non abbiamo paura di nessuno"

11.11.2016 21:00 di  Marco Esposito  Twitter:    vedi letture
GRAVINA - DE LUCA: "Nocerina grande squadra, ma non abbiamo paura di nessuno"

Nel prossimo week end la Nocerina sarà impegnata in un test importante: i molossi affronteranno in trasferta il Gravina, attualmente al vertice della classifica. Per l’occasione e la consueta rubrica ‘Permette, mister?’, abbiamo voluto fare una chiacchierata con il tecnico avversario Claudio De Luca

 

Preparazione e forte personalità: questo è Claudio De Luca, passato dal Bisceglie al Gravina. Un Gravina che, forte dei suoi 21 punti e del primo posto in classifica, mira ad obiettivi importanti

“La società sta costruendo un progetto importante da diversi anni. Sappiamo che la Serie D è un campionato ben diverso da quelli precedenti che questa società ha vissuto; per me, invece, rappresenta l’ulteriore campionato in Serie D, dopo quelli di Monopoli e Bisceglie, quindi abbiamo allestito una squadra con un mix di giocatori esperti e più giovani. Ci sono anche tanti esordienti per la categoria e un gruppo di ragazzi che ha vinto il campionato della passata stagione ed è stato riconfermato quest’anno”.

 

Scontri “pericolosi”: c’è stato già un primo scontro diretto con la sua ex, il Bisceglie, ma quest’ultima è tornata a casa a mani vuote proprio per la rete di un altro ex, Mirko Guadalupi, con 5 gol nella classifica cannonieri del girone

“Ho avuto la possibilità di portare con me qualche ragazzo che ho avuto nelle passate stagioni. C’è stato un grande lavoro da parte della società, del direttore sportivo e di quello generale che hanno visto in qualche calciatore, valutando anche le mie indicazioni, le caratteristiche umane e professionali giuste per la piazza di Gravina. Anche altri giocatori, presenti già nella scorsa stagione a Gravina come Dimatera e Anaclerio, erano stati miei calciatori: il primo a Monopoli, il secondo per due anni e mezzo a Bisceglie”

 

Lei ha menzionato Dimatera, un giocatore importante che fa la differenza in qualsiasi ruolo

“E’ un ottimo calciatore per la categoria, ma può giocare anche in categorie superiori. E’ un ragazzo che ho avuto anni fa a Monopoli e che ho ritrovato a Gravina. Viene da un brutto infortunio patito la scorsa stagione, si sta rimettendo per bene in condizione ma ormai è già pronto”

 

Ci sono state polemiche per lo scarso utilizzo di Mazzilli, giovane e buon prospetto. Vogliamo chiarire una volta per tutte le motivazioni delle sue scelte?

“Io faccio questo campionato da diversi anni, il mio è un pensiero personale e forse  generale: purtroppo in Serie D non si possono dare alle squadre gli equilibri che si vorrebbero perché, in primis, si deve seguire la regola degli Under. Se gioca un under sull’esterno, sulla fascia, come terzino o da qualche altra parte ed è del 96 – stessa età di Mazzilli – è difficile che due giocatori anagraficamente uguali, salvo uno dei due venga considerato come un grande, possano giocare contemporaneamente. Se una squadra ha diversi giocatori importanti da dover schierare, diventa difficile per un ragazzo più giovane, che ha bisogno naturalmente di continuare a lavorare e crescere, giocare in contemporanea. Ecco perché Mazzilli, in qualche partita con qualche altro classe ’96 in campo, non ha avuto tanto spazio; in più, il giocatore è stato un mese infortunato per un infortunio alla caviglia, perdendo così una parte importante di questo inizio di stagione. Comunque il campionato è lungo e tutti potranno mettersi in mostra”

 

Lei parla di un campionato lungo – io aggiungerei difficile – con un girone molto competitivo. In questo momento il Bisceglie ha due punti meno del Gravina, il Trastevere solo un punto. Ci sarà da sudare, si prevede un campionato aperto e poco prevedibile

“Il campionato è troppo lungo, sarebbe dunque da folli poter fare conti sui punti dopo le prime dieci partite. Non parlo del Gravina ma di una situazione generale. La Serie D è lunga e difficile, inoltre va divisa in due grandi spezzoni: quello che va fino a dicembre, dove tutti si rendono conto di come abbiano costruito le proprie squadre, e quello che parte da dicembre in poi, in cui inizia un nuovo campionato e le compagini vengono molto rivoluzionate. Al momento è presto parlare di squadre che vogliano vincere il campionato o altro, l’unica cosa che si può dire è che ci sono cinque o sei compagini che hanno costruito delle buone rose per poter stare nelle zone alte della classifica”

 

Tra queste, secondo lei, c’è anche la Nocerina?

“Certo! Non perché la trovi domenica, ma la squadra rossonera la metterei tra i primissimi posti in quanto costruita con giocatori che conoscono bene questa categoria e quelle superiori. Una squadra che, se andiamo ad analizzare le ultime due partite tra Coppa Italia e campionato, ha potuto rivoluzionare completamente la compagine che ha vinto 4-0 con l’Ercolano e andare sul campo del Bisceglie con un assetto completamente diverso, in cui c’erano Barone, Nohman, Siclari, uomini che giocherebbero tranquillamente in tutte le squadre di Serie D”

 

Passaggio del testimone: fuori Maiuri, dentro Simonelli. Il nuovo tecnico sembra aver già dato una primissima impronta alla squadra

“Ne ho sentito parlare quando ero al Bisceglie. Tutti ne hanno parlato benissimo dal punto di vista umano e professionale, quindi essendo un allenatore molto più esperto di me, non posso far altro che apprendere da lui. Lo descrivono come un maestro di calcio, sarà un piacere poterlo conoscere di persona domenica. Allo stesso tempo vi dico che conosco bene Maiuri, avendolo affrontato da avversario in altri campionati, quando lui era a Brindisi ed io a Monopoli, oppure quando lui era al Nardò, e allo stesso tempo ho trovato una persona molto preparata. Credo che Maiuri abbia dato qualcosa, perché difficilmente Simonelli in una sola settimana poteva stravolgere un intero lavoro e fare un risultato importante. Credo che la somma di quello che ha fatto Maiuri e del nuovo allenatore possano dare qualcosa alla squadra. Noi tecnici ci mettiamo il massimo, quindi io rispetto i miei colleghi e vi dico che qualsiasi allenatore farebbe il bene della propria compagine”

 

Prossimo appuntamento contro la Nocerina, una gara tosta

“Noi cerchiamo di ragionare sempre allo stesso modo, sia in casa che fuori. Abbiamo rispetto di tutte le squadre, ma è una partita di calcio e non abbiamo paura di nessuno. Veniamo dall’ultima gara in cui abbiamo perso con il Nardò, siamo rimasti in nove, non ci erano mai capitati tanti episodi negativi, quindi il nostro obiettivo è di riscattare davanti ai nostri tifosi quella prestazione che non è stata eccezionale per tanti motivi. Contro la Nocerina faremo una partita di grande intensità, con la voglia di vincere e cercando di regalare una gioia a coloro che ci sostengano”

 

Vuole mandare un messaggio ai suoi tifosi e a quelli molossi in vista della gara di domenica?

“I tifosi della nostra squadra sono eccezionali. Ogni domenica, cosa che in Italia si vede in poche zone, raggiungono le quattro o cinquemila unità. Ci seguono in massa ovunque. In casa e fuori casa, durante gli allenamenti. Sono tifosi seri come la nostra società, che oltre a fare un discorso calcistico ne sta portando avanti uno sociale per la città di Gravina. Spero siano numerosi anche quelli della Nocerina, sarebbe un grande spettacolo avere lo stadio pieno di gente. Anche perché so che queste due squadre, nella passata stagione, si sono già affrontate in Coppa e lo spettacolo è stato importante”.

 

 

 

Maria Grazia De Chiara