FONTANA "Salernitana-Nocerina fu un vero e proprio scempio. I calciatori? Avevano paura"

03.03.2015 12:57 di  Giuseppe Di Lauro   vedi letture
FONTANA "Salernitana-Nocerina fu un vero e proprio scempio. I calciatori? Avevano paura"
TMW/TuttoNocerina.com
© foto di Dario Fico/TuttoNocerina.com

Ecco le parole rilasciate dall'ex allenatore della Nocerina Gaetano Fontana al sito www.gianlucadimarzio.com.

"Salernitana-Nocerina era un derby atteso da circa trent'anni. L'attesa era tanta, spasmodica, tanto che i nostri tifosi avevano sottoscritto circa 7000 tessere del tifoso per assistere al match. Poi, la decisione di impedire la trasferta. Già dai giorni precedenti alla partita, avevamo iniziato a subire forti pressioni da parte della tifoseria organizzata della Nocerina, che non voleva che scendessimo in campo, chiedendoci di prendere le loro parti e di dare una risposta alle istituzioni a loro nome. La domenica, in albergo prima della partita,  sentivo volare gli elicotteri ed esplodere i petardi. Quel giorno ricevemmo minacce, violenze psicologiche, inganni. Noi volevamo giocare nonostante tutto. Durante la riunione tecnica venimmo interrotti due volte dall'addetto alla scorta che ci diceva che c'erano dei problemi a Salerno, quando non era vero. Tutti volevano che non giocassimo. Accelerammo la preparazione alla gara, ma usciti dall'albergo accadde di tutto. Minacce violentissime, tanto che i miei giocatori, fino a quel momento convinti di voler giocare, furono comprensibilmente scossi e cambiarono idea. Avevano paura per loro, per le loro famiglie. Dopo tutto, si trattava di ragazzi di 20-25 anni. Non c'erano gli estremi per una partita normale, e così decisi di assecondare la loro volontà. Anche il questore, salito sul pullman, prese coscienza della situazione. A quel punto, visto il loro stato d'animo, andare in campo sarebbe stato un illecito. Chiamai Ghirelli (direttore generale della Lega Pro, ndr) per esporgli la situazione, ma l'eventuale rinvio della partita non era certo una decisione che dovevo prendere io. Io ero squalificato per il match, e quindi non potevo avere accesso allo spogliatoio. Non so cosa accadde a quel punto, quando i ragazzi vennero convocati dal Presidente. Quello che è si vide dopo?  Uno scempio".