DE PETRILLO: "Nocerina merita la C. I tifosi sono fantastici"

30.08.2017 10:56 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
DE PETRILLO: "Nocerina merita la C. I tifosi sono fantastici"

I ricordi che legano l'allenatore Lino De Petrillo alla Nocerina sono tanti. Ci sono stati momenti positivi, come la consapevolezza che la squadra da lui allenata nel 1973-74 avrebbe potuto anche accedere alla Serie B, e il miracolo della salvezza in C1 che si sarebbe potuto anche compiere undici anni più tardi e che non avvenne, nonostante la squadra stesse riuscendo a un certo punto a rimontare. Il campionato di Serie D oggi è difficile, anche se secondo De Petrillo basterebbe davvero poco ai molossi per provare a vincere il girone I. Il mister di Roccamonfina si fida delle capacità dell'attuale tecnico Massimo Morgia che conosce abbastanza.

“I ricordi che ho dell’esperienza a Nocera Inferiore sono bellissimi. Ho trovato molti amici, e a parte il rapporto con giocatori e dirigenti, era l’ambiente che era fantastico - racconta De Petrillo al quotidiano La Città. Finimmo al terzo posto nel campionato di Serie C, dopo il Pescara e il Lecce. Quando poi sono ritornato, sono subentrato in corsa, e ho trovato una dirigenza diversa: c’era sempre Orsini come presidente ma era rimasto solo lui rispetto alla precedente esperienza. La squadra ultima in classifica, quindi all’epoca fui indeciso se accettare o meno di tornare a Nocera. Avevo osservato la squadra sul campo del Benevento, ero un po’ titubante, ma Orsini mi spinse ad accettare la sfida e non seppi resistere. Contro la Salernitana perdemmo 1-0, poi da parte nostra ci fu un filotto di vittorie. Raggiungendo la metà classifica. Arrivò la partita con il Palermo e subimmo un rigore inesistente, al punto che ci fu invasione di campo, Orsini ci lasciò, e noi non sapevamo neanche dove sbattere la testa… Quella situazione a lungo andare ci penalizzò, perché arrivò la squalifica del campo per tutto il resto della stagione. Eravamo praticamente salvi e necessitavamo di un supporto da parte di tutti, invece arrivò la retrocessione”.

L’allenatore della Nocerina è Massimo Morgia, uno che ha allenato anche in serie superiori alla D, ma dall’alto della sua esperienza che cosa gli consiglierebbe per riuscire nella sua impresa?

“Conosco bene Morgia, è una bravissima persona e lo considero ottimo per la categoria, quindi so come ama lavorare. Posso fargli solo i migliori auguri e spero che possa portare la Nocerina in Serie C, come ha fatto con il Siena e con la Pistoiese”.

Morgia, che è stato anche calciatore della Nocerina, ha recentemente dichiarato di conoscere il valore della maglia rossonera per averla indossata. Secondo lei, che cosa scatta in un calciatore nel momento in cui indossa una maglia di una società così blasonata?

“Andare a Nocera è come andare in serie superiore, anche se si va in Serie D. Credo che questa piazza possa esprimere anche sei-settemila spettatori, e per come ho seguito la Nocerina nella scorsa stagione penso che avrebbe anche meritato di essere promossa”.

Che ruolo pensa potrà avere la Nocerina in questo campionato?

Se la Nocerina riesce a creare una squadra di qualità può anche fare una “passeggiata”, perché non è possibile che altre squadre riescano a competere con la Nocerina, tra quelle che ho visto”.

Lei abita a Pisa, ma tornerebbe a Nocera per assistere a qualche gara?

“Sì, volentieri. Venivo sempre a Nocera Inferiore, andavo spesso anche alla sede di una televisione locale, ed ero amico di tutti quelli che stavano là. Mi è dispiaciuto quando è venuto a mancare Giuseppe Di Florio, perché non ho più una guida a Nocera, purtroppo”.

C’è qualche ricordo che le fa piacere raccontare?

“Sì, certo. A Nocera Inferiore il primo anno fu fantastico, ma rimasi un po’ male quando mi fu detto dalla società che non era nei loro programmi vincere il campionato, perché ritenevano che la Serie B fosse troppo costosa: mi chiesero di schierare eventualmente qualche giovane. La delusione più grande fu l’invasione di campo contro il Palermo che segnò un’intera stagione”.