CAVALLARO: "Nocerina e Foggia hanno due tifoserie straordinarie..."

12.11.2015 00:30 di LUCA Esposito Twitter:    vedi letture
CAVALLARO: "Nocerina e Foggia hanno due tifoserie straordinarie..."
TMW/TuttoNocerina.com
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Sono passate poche ore da quando l’attaccante Giovanni Cavallaro ha risolto consensualmente il contratto con il Foggia: il giocatore, che ha perso alcuni mesi di campionato a causa di una squalifica (provvedimento che si esaurirà il prossimo 9 dicembre, ricevuto a causa dell'inchiesta 'Nuceria') ha vissuto con i satanelli una tappa importante della propria carriera, caratterizzata questa tappa da 60 partite giocate, 24 gol e 32 assist per i compagni. Sarebbe potuto anche rimanere in Puglia in questa stagione, ma mister De Zerbi ha operato delle scelte di ordine tecnico e il giocatore non è più rimasto nel gruppo. Più club già si sono interessati a Cavallaro, tra cui anche il Matera dove c’è mister Padalino, e il Taranto, il cui allenatore Campilongo lo vorrebbe con sé dopo essere stato così vicino ad allenarlo nella scorsa stagione a Caserta. Intervistato in esclusiva da TuttoLegaPro.com, Cavallaro parte dai ricordi piacevoli dell’esperienza foggiana.

“Sono stati due anni bellissimi quelli trascorsi al Foggia, con gol e assist, e tanto apprezzamento da parte della gente. Si è creato un feeling tra me e la tifoseria, e sicuramente la maglia del Foggia è una maglia prestigiosa, difficilmente te la puoi dimenticare”.

Oltre al Foggia c’è anche la Nocerina che ha costituito un crocevia importante per la sua carriera.

“Nocerina e Foggia hanno due tifoserie straordinarie, sono due tra le migliori piazze in cui io abbia giocato, in particolare a Foggia hanno vissuto la Serie A per tanti anni. A Foggia mi sono sentito apprezzato, quando stai nel cuore di tifosi che hanno conosciuto giocatori di grande importanza, è bellissimo, vuol dire che hai fatto qualcosa di importante. La cosa più bella è che la gente ancora oggi apprezza tutto ciò, purtroppo qualcun altro non ha apprezzato…”

Chi non ha apprezzato?

“La decisione di farmi rimanere lì spettava a mister De Zerbi e lui a un certo punto non mi ha voluto più: prima mi ha dichiarato incedibile a gennaio, avrei firmato un ricco biennale con la Casertana, invece sono rimasto per amore della gente e per la stima della società. Poi sono stato scaricato per via della squalifica, avevo saltato tre mesi di campionato. Ho fatto tutto per rimanere, volevo pure rinunciare ai quattro-cinque mesi di campionato che il contratto mi corrispondeva, ma ciò non è stato apprezzato perché il mister alla fine non mi ha voluto più. Un conto è avere Floriano, Sarno e Cavallaro (allora la competizione diventa alta), e un conto è avere Floriano, Sarno e Maza. Magari Maza non crea i problemi che crea Cavallaro a livello di pretese, e proprio perché ero considerato dai tifosi un giocatore importante si è preferito fare a meno di me”.

La squalifica come l’ha vissuta?

“E’ avvenuta per fatti ingiusti. È stata ingiusta nei miei confronti”.

Pensa che se non ci fosse stata la squalifica sarebbe rimasto a Foggia?

“La società mi aveva rassicurato che sarei rimasto, se non avessi ricevuto la squalifica, ma il provvedimento è arrivato e loro non hanno potuto più aspettare, per questo motivo non ho più fatto parte del progetto”.

Sappiamo che ci sono società interessate come Matera, Casertana e Cosenza.

“Se ne parla, ma il mio procuratore mi ha fatto sapere che tra le squadre che hanno chiesto concretamente di me c’è anche il Taranto, ho sentito anche una mezza cosa riguardante la Juve Stabia, però…”

Attualmente come sta vivendo il periodo di inattività?

“Personalmente a me manca il campo, mi alleno in disparte da tempo, perché non mi andava più di stare lì e farmi umiliare. Ho cercato un accordo, quell’accordo non è stato trovato perché il mister sta portando avanti le scelte che ha fatto, e allora abbiamo deciso di fare la risoluzione. Secondo me c’è stato poco rispetto per ciò che ho fatto, un’ingiustizia”.

Ricordavamo che nella Nocerina era stato il capitano, e aveva segnato tanti gol. Poi dopo la promozione in Serie B della squadra, nel 2011 è finito fuori lista.

“Purtroppo è così, nel calcio si finisce spesso per cambiare idea da un giorno all’altro”.

Attualmente si sente pronto a ricominciare, quando verrà il momento?

“Sono molto carico, non vedo l‘ora di aggregarmi a una squadra, peraltro ho sempre continuato ad allenarmi e questa è la cosa più importante”.

Qual è il ricordo più bello dell’esperienza di Foggia?

“Un paio d’anni fa si disse che ero un giocatore finito, e invece ritengo di aver fatto benissimo. Il ricordo più bello è sicuramente quello della prima rete che avevo segnato al debutto in campionato, contro l’Aprilia. L’altra bella cosa che ricordo è questa, che dopo la vittoria sul Cosenza io dovevo andare via, alla Casertana, e contro il Cosenza avevo giocato e avevo fatto tre assist per i compagni e un gol: i tifosi mi hanno cantato ‘Resta con noi’, e dopo quei cori difatti sono rimasto. Nella vita i soldi sono importanti, ma non valgono più delle emozioni e dell’amore che può trasmettere Foggia”.

Tra Auteri e De Zerbi chi butterebbe giù dalla torre?

“Li terrei entrambi sulla torre, sicuramente, per tutta una serie di motivi”.