IL GIORNO DELLA B- Stanislao Bozzi: "Quella promozione fu un autentico miracolo. I tifosi? Un amore contraccambiato"

18.06.2015 10:00 di  Giuseppe Di Lauro   vedi letture
IL GIORNO DELLA B- Stanislao Bozzi: "Quella promozione fu un autentico miracolo. I tifosi? Un amore contraccambiato"

La redazione di Tuttonocerina.com ha contattato in esclusiva l’ex bomber della storica seconda promozione in Serie B, Stanislao Bozzi. In maglia rossonera in tre anni ha collezionato 102 presenze e ben 41 gol (quinto marcatore di sempre insieme a Bonaiuti).

Attualmente di cosa si sta occupando?
“Al momento mi godo la mia pensione e seguo il calcio in generale”.

Che cosa pensa di questo momento buio della storia rossonera?
“Tramite amici e qualche forum mi tengo informato, è uno dei momenti più brutti della storia, la speranza è quella di ritornare come è successo già altre volte, la storia insegna”.

Il suo momento più bello e quello più brutto con la Nocerina?
“Il ricordo più bello ovviamente è quando battemmo il Catania nello spareggio di Catanzaro, però in generale sono stati tre anni indimenticabili che io ricorderò per sempre, ancora oggi sono molto legato alla città di Nocera e mi sento con molte persone, l’unico momento negativo è la retrocessione in Serie B, non l’ho mai accettata perché potevamo tranquillamente salvarci con un po’ più di attenzione sia da parte della società in certi acquisti e sia anche da parte nostra”.

Nessuno si aspettava la promozione quell’anno, che emozione provasti quando l’arbitro fischiò la fine della gara contro il Catania?
“Fu un vero e proprio miracolo perché non partimmo col favore dei pronostici, ricordo che c’erano squadre blasonate come Catania e Reggina, ma forse fu quello il nostro segreto, partimmo senza i favori del pronostico però poi con il proseguimento del campionato dimostrammo di essere la migliore squadra, siamo andati a Catanzaro, e questo lo posso dire per certo dopo tanti anni, con la convinzione di essere più forti del Catania e quando l’arbitro fischiò la fine fu la consacrazione di un anno fantastico di una squadra che meritò quella promozione, per me resta uno dei ricordi più belli della mia carriera e sono sicuro anche per la città di Nocera”.

Che tipo di persona era il presidente Orsini?
“Ho un ricordo particolare di Orsini, perché più che un presidente era un papà, nel senso che  non era un padre padrone ma era una persona che ti stava vicino e  ti incoraggiava al momento giusto, un personaggio che pensarlo oggi nel mondo del calcio è impossibile, per noi è stato come uno di famiglia”.

Si sta sentendo ancora con i suoi ex compagni di quella storica promozione?
“Assolutamente si, certi rapporti restano per tutta la vita e difficilmente si interrompono, mi vedo molto spesso con Caruso ma anche con Spada, Cornaro, Grava e tanti altri fatta eccezione per 1-2 persone, ma per il resto siamo rimasti tutti molto amici”.

Qual è stato il suo gol più bello tecnicamente parlando con la maglia rossonera?
“Ce ne sono diversi, ma quello che ricordo più in particolare è quello contro il Brescia in Serie B, segnai il gol del definitivo 2-0 al San Francesco con un pallonetto cercato e voluto, nonostante i tantissimi gol che ho fatto questo è quello che mi è rimasto impresso nella mia memoria”.

Ancora oggi è molto amato dal popolo rossonero, che rapporto ha avuto con la tifoseria molossa?
“Voglio precisare che è  sempre stato ricambiato questo amore che dura oramai da 40 anni a questa parte, ancora oggi ho tantissimi amici e sono a contatto con il vecchio blocco, abbiamo fatto diverse rimpatriate in questi anni e per me è una cosa fantastica, perché ripeto è un amore che viene vissuto da ambo due le parti e sono molto orgoglioso di questo”.