MIMMO CITARELLI a TN: "Dopo il gol contro la Paganese i tifosi mi regalarono di tutto. Ero un loro idolo"

05.05.2015 21:30 di Giuseppe Di Lauro   vedi letture
MIMMO CITARELLI a TN: "Dopo il gol contro la Paganese i tifosi mi regalarono di tutto. Ero un loro idolo"

La redazione ha contattato l’ex attaccante molosso Mimmo Citarelli. Ha indossato la casacca rossonera per un solo anno (1983-84) ma è rimasto nel cuore di molti tifosi.

Viene da un esonero con il San Marco Trotti. Che esperienza è stata?
“Abbiamo iniziato alla grande sia in coppa che in campionato. Siamo sempre stati nelle primissime posizioni di classifica con un grande presidente che secondo me merita piazze molto più importanti. Purtroppo poi il giocattolo che avevo costruito si è rotto dopo la vittoria di Coppa contro il Gladiator per 5-2 di coppa poiché nei giorni a seguire arrivò l’esclusione da questa competizione visto che la società mi fece giocare con un calciatore che doveva scontare ancora un turno di squalifica. Da quel momento in poi la squadra è andata nel pallone e non siamo riusciti più a fare risultato”.

Adesso si sta divertendo con due ex molossi del passato Capone ed Izzo nel campionato amatoriale. Ci racconti di questa esperienza?
“Si ci divertiamo tantissimo. Siamo i vincenti della Nocerina di Caramanno che praticava calcio spettacolo”.

Mister Caramanno lo volle fortemente a Nocera. Che ricordi hai di lui?
“Caramanno è stato quello che mi volle ad ottobre con lui in squadra, quando la Nocerina non  riusciva a fare risultato. Quindi è stato grazie a lui che poi nel mercato di novembre mi comprarono dall'Olbia. Grandissima persona e ottimo mister”.

Cosa ricorda di quella sua esperienza a Nocera culminata con la promozione in C1?
“Bellissima esperienza e tantissimi ricordi. Dei miei 11 gol realizzati in quella stagione, ricordo particolarmente il gol del 2-1 contro la Paganese all’ultimo minuto  e la doppietta sempre contro gli azzurrostellati al San Francesco che terminò 3-1 per noi. Altri gol che ricordo con piacere quello segnato al Latina e quello alla Reggina di testa al San Francesco davanti a 12 mila spettatori. Come non dimenticare poi  la targa che mi regalarono i tifosi con su scritto portaci in C1. Ancora oggi la tengo custodita con molta cura e ne sono molto affezionato”.

Con i tifosi dunque c’è stato un bel rapporto?
“Io non esagero se dico che venivo sempre applaudito appena mettevo piede in campo. Alla festa con l'Alcamo in casa al San Francesco ricordo che mentre i miei compagni erano in mezzo al campo a riscaldarsi io ero stato chiamato dai capi ultras in curva per sventolare la bandiera rossonera.  I tifosi mi hanno sempre amato perché in campo davo tutto quello che avevo”.

Cosa successe dopo quel gol contro la Paganese?
“Quando segnai il gol vittoria contro la Paganese al Marcello Torre, fu una liberazione per il popolo molosso visto che erano 14 anni che non vincevano il derby. Ricordo che il martedì vennero al campo a festeggiarmi e ricevetti tantissimi regali: macchine fotografiche, bottiglie di vino, bottiglie di liquore, maglioni e camicie”.


Tornando ad oggi. La Nocerina è stata messa in liquidazione e il suo futuro è incerto. Vuole fare un appello a qualche imprenditore affinché riconduca la squadra dove merita?
“Si, la Nocerina è un affare perché ha un pubblico bellissimo e caloroso e spero che qualche imprenditore la porti dove la città e il pubblico merita, ovvero nei professionisti. Personalmente mi auguro che questo venga presto”.