RIVIVIAMO LA STORIA: intervista ad Andrea Pallanch

25.07.2015 16:35 di  Giuseppe Di Lauro   vedi letture
RIVIVIAMO LA STORIA: intervista ad Andrea Pallanch

La redazione di Tuttonocerina.com ha contattato in esclusiva uno dei calciatori più amati della storia della Nocerina,stiamo parlando dell'ex centrocampista Andrea Pallanch che con la maglia molossa in cinque stagioni ha collezzionato 113 presenze siglando ben 23 gol.

Salve Andrea, grazie per questa intervista, innanzitutto oggi si sta occupando sempre di calcio o si è allontanato da questo mondo?

“Fino allo scorso anno allenavo una squadra di Trento, ma per adesso sono fermo, ho dato le dimissioni all’inizio dell’anno ad una società e sto aspettando eventualmente qualche chiamata”.

La Nocerina oggi si trova in un campionato che non gli appartien, che idea si è fatto di questo momento negativo?
“La Nocerina continuo a seguirla con molta passione, anche grazie ai vari siti e ai social network, sicuramente sta passando uno dei periodi più brutti della sua storia e dispiace vederla in queste categorie, ho letto che si sta avendo grande difficoltà anche in eccellenza, però mi tocca fare un plauso al presidente Cuofano che si è assunto la responsabilità di tenere in vita questa gloriosa società, perché se non c’era lui si rischiava addirittura il fallimento totale, purtroppo sono partiti anche qualche calciatore nel mercato invernale e ora tocca solamente pedalare e lavorare, non sarà facile di nuovo risalire la china però sono sicuro che prima o poi la Nocerina risorgerà”.

Il suo ricordo più bello e quello che invece vorrebbe cancellare dei suoi anni a Nocera?
“Di ricordi belli ce ne sono tantissimi per esempio i campionati vinti, quello che vorrei cancellare è l’infortunio al tendine d’Achille che non mi ha fatto giocare quasi tutto il campionato 96-97 ovvero quando sfiorammo la Serie B perdendo in semifinale contro l’Ascoli nonostante secondo me fossimo superiori, per il resto solo ricordi positivi, nonostante siano passati 16 anni dalla mia ultima stagione a Nocera vedo che ancora oggi verso di me c’è sempre un grosso affetto, per me personalmente sono staticinque anni che mi sono rimasti nel cuore”.

Match di Coppa Italia contro la Juventus, che ricordi ha?
“Ho giocato solo all’andata, una ventina di minuti, ricordo lo spettacolo di vedere 35 mila persone allo stadio, di aver battuto quasi la Juventus, certo al Partenio tanto di cappello a Gennaro Iezzo che aveva parato di tutto, ma abbiamo avuto una grossa possibilità con Lorenzo Battaglia che scartò 3-4 calciatori e che se era un attimino più veloce riusciva anche a buttarla dentro, quindi quella sera è un altro ricordo positivo, anche perché in quella partita mentre ero in panchina all’improvviso sentii tutta la curva che incitava il mio nome per farmi entrare, e fu qualcosa di straordinario anche perché venivo da un periodo che ero stato fermo per molto tempo ai box”.

Quanto sono stati importanti i tifosi molossi nelle vostre gare?
“A me hanno dato tanto e non soltanto al sottoscritto, per esempio ricordo tre anni fa in Serie B, stadio sempre pieno, tra l’altro è un tifo che è conosciuto in tutta Italia, ricordo le trasferte al Nord in Serie D li trovavo sempre su ogni campo, oggi che la situazione è complicata dico di stare più vicini alla squadra anche se i risultati non sono bellissimi e la categoria non è quella che una piazza come Nocera merita, però è nel momento di difficoltà che si vede il vero tifoso e siccome la squadra è composta da moltissimi giovani sono sicuro che un aiuto della curva potrebbero trasmettergli una carica in più e poi sicuramente potrebbero aiutare la società a livello economico, ho letto che ultimamente le presenze allo stadio sono calate di brutto però ricordo che alla prima gara a Nocera Superiore c’erano quasi 3 mila persone allo stadio e deve essere quello spirito”.

Si sta sentendo ancora con qualche calciatore che militava con lei a Nocera?
“L’unico giocatore che sento di quegli anni li, è l’attuale allenatore della juniores Sandro Luciano, ci siamo sentiti per Natale, mi ha illustrato le difficoltà che sta avendo, dispiace molto perché dal settore giovanile possono sempre uscire calciatori utili alla prima squadra, però sono sicuro che con Sandro che sa lavorare molto bene con i giovani ed  ha esperienza da vendere possa ottenere ottimi risultati, ho letto che all’ultima gara hanno vinto fuori casa e non sono sorpreso affatto che tutti i suoi ragazzi sono corsi ad abbracciarlo, perché Sandro è una persona umile, sul campo ha sudato sempre la maglia, non mollava mai fino al fischio dell’arbitro, era anche dotato di una buona tecnica e nonostante sia di Cava è sempre stato legato ai colori rossoneri, infatti ricordo che la Sud gli dedicò anche un coro. A Nocera passavamo molto tempo insieme, ripeto è un ragazzo simpatico, preparato e quindi posso tranquillamente dire che quei ragazzini sono in mano sicuro”.

Grazie Andrea, buone feste e chissà magari un giorno ti vedremo allenare la Nocerina?
Non credo perché ora abito a tantissimi km da Nocera e non ho intenzione di spostarmi come quando giocavo a calcio, però ogni tanto ritorno sempre a Nocera a riabbracciare la città e a rincontrare i miei vecchi amici. Auguro un buon anno a tutti i tifosi molossi e speriamo che il 2015 sia un anno felice per i colori rossoneri”.